a cura dei fratelli Neri /
Care amiche e cari amici,
a nostra terra baciata già da un sole estivo ci consente di gustare all’aperto anche la colazione. Che ne dite di assaporare una fresca e genuina granita di mandorla o una cremolata alla frutta così da rafforzare il legame tra il nostro territorio che ci fornisce le materie prime e il cibo con cui abbiamo un rapporto visceralmente possessivo e complice?
Nel complesso fare una granita o una cremolata di frutta è abbastanza semplice: basta prenderci (letteralmente) la mano e godersi lo spettacolo.
Come al solito ci procuriamo gli ingredienti di base: per la granita di mandorla usiamo la mandorla del territorio di Avola (cultivar Gemella/Pizzuta).
Iniziamo con il procedimento:
1. Portate ad ebollizione alcune stecche di cannella in 1 litro d’acqua e, colato l’infuso, lasciatelo raffreddare naturalmente.
2. Prendete le mandorle già pelate (esistono in commercio) ed asciutte (ma passatele il giorno prima sotto l’acqua corrente in modo da avere un’asciugatura naturale) e lo zucchero bianco semolato, in proporzioni 1 a 2; miscelando, con l’ausilio di un robot di cucina impostato a bassa velocità, 1 chilo di mandorle e 2 chili di zucchero, si ottiene per frantumazione una massa omogenea che è la pasta di mandorla.
3. Sciogliete, con molta pazienza, circa 300/350 grammi di pasta di mandorla in 1 litro di acqua: ottenete in questo modo il magico liquido “Latte di Mandorla”.
4. Filtrate bene il latte di mandorla e versatelo in una bottiglia da riporre in frigo per farla raffreddare adeguatamente.
5. Per ottenere la granita occorre aggiungere un piccolo misurino di infuso di cannella (circa 20 cl) e di zucchero (da 200 a 300 grammi in base ai vostri gusti).
6. Mischiate bene e riponete il tutto all’interno di un contenitore basso in acciaio nel congelatore, avendo cura di mescolare di tanto in tanto per evitare la formazione di ghiaccio; dopo circa tre ore potrete gustare la vostra granita di mandorla di avola.
P.S. Lo zucchero è fondamentale per mantenere la consistenza del “fiocco” di granita che altrimenti diverrebbe ghiaccio aromatizzato alla mandorla. Ma prima di ogni cosa, ricordatevi che è fondamentale l’ingrediente principe del cibo: il vostro cuore.
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Famiglia di pasticceri
Massimo (nella foto), fra tre, è il fratello che ha ricevuto il dono dell’arte della pasticceria dal padre e si occupa della produzione e della conduzione del laboratorio; Salvo cura i rapporti commerciali, Franco immagina e condivide i nuovi progetti, gestisce il marketing aziendale e promuove la “putia” ovunque: il “mokambo diffuso” ne è la prova… Ecco i protagonisti della Alfio Neri srl, marchio che nella pasticceria siracusana è sinonimo di qualità, tradizione e anche innovazione, nato dall’esigenza di riunire la famiglia Neri sotto lo stesso “brand” per mettere a frutto oltre 50 anni di esperienze artigianali e commerciali. Obiettivo conservare un importante campionario di ingredienti, metodologie, saperi e sapori di cui il capostipite, Alfio, era depositario. E intanto, arriva anche la terza generazione: Lorenzo è inserito a pieno titolo, Leandro inizierà tra poco il suo tirocinio, mentre il piccolo Enea dovrà aspettare ancora qualche anno.
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